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RCS: oggi 24 maggio 2024 sciopero indetto dai sindacati

Una delle cose, che in risposta allo stop alla mobilità, a causa della pandemia ha preso piede nel nostro paese è lo smart working; in estrema sintesi il lavoro da casa.

Applicato per tutte le attività che avrebbero potuto continuare a funzionare attraverso l’uso di un computer indipendentemente dalla sua ubicazione geografica, per la durata della pandemia, è stato il salva vita di tutte quelle attività lavorative che hanno così potuto continuare a elargire servizi pur vivendo in un periodo di distanziamento sciale.

Finita l’urgenza pandemica alcune aziende hanno continuato ad applicare lo smart working mossi dai risultati, in materia di produttività, che hanno confermava il buon lavoro dei dipendenti anche senza spostarsi giornalmente da casa.

RCS: oggi 24 maggio 2024 perchè lo sciopero indetto dai sindacati?

In Italia, per i dipendenti, la modalità di lavoro agile -smart working – vede la sua fine il 31 marzo 2024: lo smart working che durante il periodo più duro dell’Italia ha contribuito a tenere aziende a bilancio attivo agevolando, contemporaneamente, genitori con figli sotto i 14 anni si è concluso con la conseguenza che i lavoratori fragili e i genitori con figli piccoli hanno dovuto rientrare nei rispettivi uffici.

Molti lavoratori hanno chiesto la possibilità alle rispettive aziende di poter continuare a lavorare da casa, spesso, però, le richieste sono cadute nel vuoto, proprio come lamentano i dipendenti di RCS Mediagroup che oggi sono in sciopero anche per la non risposta in merito allo smart working.

A proclamarlo è la Segreteria Nazionale di Slc Cgil insieme alle altre organizzazioni sindacali di settore in risposta alle gravi inosservanze di RCS Mediagroup in merito all’organizzazione del lavoro, alla gestione della turnistica e al rifiuto ostinato di implementare lo smart working.

Come già precisato lo smart working, in un periodo di grande difficoltà per il mondo, ha contribuito alla salvaguardia della salute ma anche alla continua produttività aziendale è quindi naturale domandarsi come mai il noto gruppo editoriale non abbia voluto trovare una soluzione che evitasse la dichiarazione dello sciopero andando, quindi, incontro a quelle che sono evidentemente delle necessità e non dei capricci dei dipendenti.

Slc Cgil ha dichiarato di sostenere le lavoratrici ed i lavoratori di RCS Mediagroup e di essere pronta “a proseguire, con tutte le azioni necessarie, la difesa dei loro diritti ed affrontare e governare le nuove sfide che attendono il settore in un confronto costruttivo cui i sindacati non si sono mai sottratti”.

 

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